Descrizione
L’Azienda fu fondata nel 1647 da Scipione di Marzo e rimane di proprietà dei suoi discendenti. Orgoglio dell’azienda, Scipione di Marzo fu il creatore del Greco di Tufo, avendo introdotto per primo il vitigno Greco nel comune di Tufo.
“Colle Serrore” greco di Tufo viene prodotto con uva proveniente dal vigneto chiamato Serrone, ubicato su una collina particolarmente ben esposta.
Il terreno è un medio impasto, argilla e calcare ricco di zolfo naturale di origine fossile. Lì nasce un’uva Greco speciale, dalla quale si ottiene un vino di sorprendente finezza, ampiezza e persistenza. Al naso sprigiona note intense iodate e di pietra focaia. In bocca, avvolgente, ampio e intensamente minerale con forte sapidità e note di agrumi. Ideale per pesce, formaggi freschi, frutti di mare, ma anche con piatti più strutturati come carni bianche in salsa.
Descrizione organolettica: Vino giallo solare con riflessi dorati.
Al naso sprigiona note intense iodate e di pietra focaia. In bocca, avvolgente, ampio e intensamente minerale con forte sapidità e note di agrumi.
Abbinamento:
La freschezza e sapidità di questo vino fa si che si abbina molto bene con
piatti grassi. Ideale con frutti di mare, pesci alla griglia e formaggi freschi ma anche con piatti più strutturati come carni bianche in salsa.
Vitigno: 100% Greco
Ubicazione vigneti: Tufo, frazione Santa Lucia, Vigneto Serrone
Esposizione ed altitudine: Natura del terreno: zolfo, argilla – calcare
Allevamento della vite: Spalliera Guyot
Densità di piantagione: 3.000 piante per ettaro
Età media della vite: 30 anni
Resa per ettaro: 70 quintali per ettaro
Vendemmia: Fatta a mano a metà Ottobre
Quantità media bottiglie: 5.000
Formato della bottiglia: 0,75
Grado alcolico: Generalmente 13°
Temperatura di servizio: 10 – 12 °C
Tecniche di vinificazione: Vigneto selezionato – Per questo Cru di Greco viene utilizzata esclusivamente la parte migliore del mosto fiore. Viene fermentato con cura in vasche di acciaio inossidabile a temperatura controllata, utilizzando lieviti selezionati. Il vino riposa sulle fecce per sei mesi per dare complessità e struttura. La trasformazione malolattica avviene parzialmente, dipendendo dall’acidità naturale della vendemmia. Prima di essere imbottigliato, il vino viene leggermente filtrato e conservato a temperatura di cantina finché non viene giudicato pronto per il mercato.